E’ la carica più alta del Castello e viene nominato direttamente da Perugia. La più importante funzione del Podestà è quella di nominare il Vicario e di controllarne responsabilmente l’operato. Il Podestà non era sempre presente nel Castello di Fossato in quanto esso percepiva un salario molto alto ed era circondato da molti servitori, tutti a carico del Comune, che non potendosi permettere tali spese, spesso supplicava Perugia per potervi rinunciare.
E’ il magistrato con cui Perugia afferma costantemente il suo dominio sui castelli ad essa soggetti. Questo però non avviene a Fossato che ottiene il privilegio di potersi scegliere e nominare il proprio Vicario.
Viene eletto dall’Arenga e rimane in carica per 6 mesi percependo un salario che non deve superare i 25 fiorini d’oro.
Egli è amministratore e supervisore generale di tutto ciò che avviene nel Castello: convoca Arenghe, provvede a far eleggere le altre figure del Castello di cui riceve personalmente il giuramento, può dare ordini a tutti, può mettere al bando, catturare, incarcerare. Inoltre, si occupa dell’edilizia del Castello, del controllo del mercato domenicale e di moltissime altre attività.
Per motivi etici era proibito a tutti mangiare con esso o con i suoi familiari o di fargli regali.
In età pre-comunale provvedeva alla custodia del Castello e all’amministrazione della giustizia. Dal XIII sec. ovvero da quando Fossato diventa libero Comune, le sue funzioni sono di Guardiano della Rocca (Roccaccio) e di Locatario delle “Comunanze” ovvero le proprietà Perugine situate a Fossato.
L’ Arenga è la manifestazione con la quale vengono elette le autorità e le altre figure; viene convocata il venerdì della Festa ed è aperta a tutti i capofamiglia di sesso maschile del territorio attraverso il suono della campana della torre civica.
L’ Arenga si riunisce sulla piazza del Castello ed è presieduta dal podestà dell’ anno precedente.
Nell’ Arenga vengono eletti il Podestà, il Vicario, il Castellano, tre sindicus (uno per ciascuna villa), un sindicus generalis, espressione del castello.
I sindicus sono eletti con la maggioranza di due terzi fra i residenti nell’ambito territoriale di competenza; su ciascun nominativo presentato i convenuti esprimono il loro consenso infilando una fava nella “bussola rubea del sic” o il loro dissenso infilandola nella “bussola nigra del non”.
Per la segretezza del voto i bussoli sono al riparo dalla vista dei presenti e, durante l’Arenga, ciascun intervento viene effettuato da un piccolo palco rialzato “locum arenghiere”.
Per l’elezione a ciascuna carica è necessario essere “terrigena”, cioè originario, appartenente a famiglia autoctona di Fossato.
Dopo essere nominato, ciascun sindicus sceglie tre consiglieri (il sindicus generalis quattro), con l’ approvazione per alzata di mano da parte dell’ Assemblea.